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venerdì 25 giugno 2010

GLANDE ITALIA!

Eh sì,  signore e signori, l'impossibile è accaduto...........la nostra bella e spumeggiante nazionale di calcio è mestamente tornata a casa con il misero bottino di due pareggi e una sconfitta..........com'è mai possibile tutto ciò, si chiederanno i milioni d'italiani che hanno assistito al misfatto?
Questa debecle era in realtà assai prevedibile, già prima che fossero diramate le convocazioni ufficiali del nostro ormai ex c.t.
Già l'anno scorso, dopo una confeeration cup giocata in maniera non molto migliore di questo mondiale, i presagi di una possibile delusione c'erano già tutti, considerando l'età non più rosea della maggior pare degli atleti ed un modo di interpretare i match poco consono ad una nazionale campione del modo.
Allora però, soprattutto dopo l'umiliante disfatta per 3-0 contro i brasiliani, che nel secondo tempo avevano fatto di tutto per farci qualificare, pur rendendosi conto dela nostra totale impotenza, di tempo per rimediare ce n'era eccome, mancando ancora 365 all'inizio del mondiale!
Nessuno aveva saputo interpretare quel pur evidente segnale di difficoltà e Lippi, dopo il ben poco entusiasmante accesso ai mondiali, non tanto per merito dei nostri "bomber" quanto per le gentili concessioni delle allegre difese avversarie ( vedi Kaladze in Georgia-Italia 0-2 ), ha tirato dritto per la sua strada, cocciuto come un mulo, rifiutandosi di capire che il suo favoloso gruppo del 2006 stesse andando ( giustamente) incontro ad un triste declino e non ascoltando quei 4 ignoranti ( praticamente una nazione intera) che gli chiedevano espressamente di convocare i vari Cassano, Miccoli, Balotelli.
Niente!
Si è arrivati così al mondiale non entusiasti ma comunque speranzosi, vista l'evidente facilità del nostro girone composto, oltre che dal Paraguay, squadra compatta ma non eccezionale, dai kiwi neozelandesi, sicuramente inadatti, vista la loro stazza, ad uno sport come il calcio, e dalla slovacchia, alla prima partecipazione ad un mondiale e con i soli Hamsik e Skrtel ad aver solcato palcoscenic di un certo livello!
Tornando all'Italia, già dalle convocazioni si riesce ad intuire che i problemi non sarebbero stati pochi, soprattutto nel reparto avanzato, considerando l'assenza ( a parte Di natale) di un uomo in grado di saltare l'uomo e mettere gli attaccanti soli davanti al portiere.
L'esordio è col Paraguay, unica "squadra" vera del girone, ed i limiti della nostra nazionale emergono subito tutti. L'assenza di un uomo come Pirlo poi, infortunatosi 10 giorni prima nell'amichevole contro il Messico, si fa sentire da subito, vista la totale incapacità di imbastire anche la più banale azione d'attacco. La difesa poi, guidata da un Cannavaro ormai alle soglie della pensione, non da certamente garanzie granitiche e l'infortunio di Buffon, anche lui in calo rispetto a qualche anno fa ma pur sempre il portiere più cosiderato del mondo, rende il reparto ancora più incerto.
Fatto sta che nell'unico tentativo di portarsi in avanti, peraltro su una punizione battuta dal centrocampo, i sudamericani vanno a bersaglio e le responsabilità di Cannavaro e co. sono evidenti. Ci salverà poi De rossi, non tanto per bravura sua quanto per l'avventatezza del portiere Villar, sicuramente non impeccabile sul calcio d'angolo di Pepe, e questo basterà a Lippi, peraltro del tutto incapace di cambiare l'esito della gara, per affermare la forza e la compatezza della suo gruppo e della sua politica di spogliatoio.
La formazione, poi , mandata in campo contro i bioancorossi era sembrata tutto fuorchè adatta ad imporre una benchè minima parvenza di gioco offensivo, con un Marchisio sembrato alquanto spaesato nella "non" sua posizione di rifinitore e Gila e Iaquinta apparsi troppo isolati là davanti. Non poteva sicuramente essere questo Camoranesi, poi, dopo una stagione passata più in infermieria che in campo, a poter risollevare le sorti della gara.
Le preoccupazioni, però, non erano poi tante, vista la pochezza delle future avversarie, che avevano peraltro imbrattato in un esangue pareggio nello scontro diretto della prima giornata.
Visti i primi imbarazzi, però, era lecito attendersi contro i neozelandesi qualche modifica, specie nel reparto offensivo, visto anche il gioco prettamente difensivo mostrato dagli all-whites anche contro un'avversario abbastanza modesto come la Slovacchia.
Contro ogni opinione, però, anche per questo match, in cui la vittoria sembrava l'unico risultato possibile, Lippi continua a seguire la sua capoccia, insistendo sullo "squadrone" uscito indenne dal primo match, con Gila e Iaquinta orfani di un rifinitore come Di natale o Quagliarella.
Risultato? Identico. 1-1, con gli oceanici in vantaggio con un goal molto simile a quello incassato nella prima gara ( Cannavaro amen!) ed il pareggio ottenuto su un rigore alquanto dubbio e trasformato dal totem Iaquinta.
Si arriva così al terzo match, tra l'incredulità generale di una nazione che, anche nella più pessimistica ipotesi, mai si sarebbe aspettata di arrivare a giocarsi tutto nell'ultimo matc con la Slovacchia, avversario non certo irresistibile ma che, dopo il pareggio con i kiwi, andava sicuramente affrontato in maniera diversa dalle precedenti apparizioni.
Di cambiare, c'è da dire, Lippi ha anche cambiato! Ma la presenza di Gattuso, non certo dotato di un piedino dorato e la scelta di puntare ancora una volta su un'immobile Iaqunta, pur stavolta affiancato da Di natale, non sono sembrate scelte poi così rivoluzionarie.
Non dobbiamo perciò stupirci così tanto dell'andamento di questo march, letteralmente dominato dagli Slovacchi per almeno 70 minuti, e riaperto solo nel finale grazie (troppo tardi) al tanto sosirato impiego di Quagliarella ( splendido il suo goal) e del redivivo Pirlo, che almeno hanno provato  negli ultimi 20 minuti a fare quello che i loro compagni non erano riusciti neanche ad accnnarenei pecedenti 250: creare occasioni!
Se magari Pepe ( comunque tra i meno peggio) non avesse calciato fuori un'occasione gigante al 92° minuto magari saremmo ancora in gioco, ma talvolta nel calcio esiste ancora una giustizia divina, ed è più che giusto che a passare il turno siano stati gli slovacchi, non eccellenti ma almeno umili e bravi a calpestare gli ultimi brandelli di quelli che solo 4 anni fà erano i campioni del mondo!

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