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martedì 29 giugno 2010

ADDIO A PIETRO TARICONE; GUERRIERO SIMPATICO E ARROGANTE

Ieri lo schianto con il paracadute, poi oltre nove ore di intervento all'ospedale. L'attore si è spento nella notte. Lascia la compagna, Kasia Smutniak, e la piccola Sophie. Schietto, generoso, curioso, aveva conquistato l'affetto del pubblico e dei colleghi. Che lo ricordano come "una persona su cui puoi contare"

di SILVIA FUMAROLA


ROMA - Pietro Taricone non ce l'ha fatta. L'attore, 35 anni, è morto dopo le 2 all'ospedale di Terni, dove era stato ricoverato ieri, in condizioni disperate, in seguito a un incidente durante un lancio con il paracadute 1. Si è spento nel reparto rianimazione, dopo un intervento chirurgico durato più di nove ore. Il decesso - riferiscono i sanitari - è stato provocato da improvvise complicazioni. Il direttore sanitario dell'ospedale, Leonardo Bartolucci ha parlato di uno "stato di choc protrattosi per tutto il tempo". Con l'attore è sempre rimasta in ospedale la compagna Kasia Smutniak, che si era lanciata con il paracadute poco dopo di lui dallo stesso aereo. Insieme a loro, i parenti più stretti.
Era molto simpatico, Pietro Taricone, di una simpatia immediata, diretta. Spiegava le cose con una foga da studente che cerca di far capire bene il concetto: "Aho', so' stato chiaro, vero? Perché con voi non si sa mai". "Voi", i giornalisti, "che tanto state sempre di punta: se fai così sbagli, se fai colà pure. Ma un povero Cristo che deve fare?". Schietto, sempre, a costo di sembrare arrogante. Figlio del reality, ma deciso a non farsi stritolare dal meccanismo televisivo.
L'ex guerriero del Grande Fratello aveva carattere. La sua parabola di macho deciso a sfruttare lo stereotipo per uscire dallo stereotipo - canottiera, muscoli, guasconeria - per trovare la sua strada, oggi che non c'è più, fa ancora riflettere sulla sua personalità. 'O guerriero che trionfa al reality è un ragazzo del Sud che ascolta i consigli del padre ("Pietro, non fare il pagliaccio"), che capisce il rischio che corre: può diventare un fenomeno da baraccone, ma lui non cade nella trappola. Taricone raccontava divertito di quando, uscito dalla casa del Grande Fratello, perfino il figlio del presidente del Consiglio lo aveva chiamato ad allenarsi, che Agnelli gli faceva le battute in napoletano, lui, ragazzo di provincia, proiettato in un mondo "che non potevo neanche immaginare".
Aveva buttato soldi, comprato auto, frequentato discoteche, fatto calendari, ma aveva chiaro in testa che non sarebbe diventato una marionetta: il Taricone della Casa, l'eroe del popolo, cercava un'altra strada. Ai Taricone d'Italia, in cerca di visibilità e successo facile, era sembrato persino snob vedere come il macho nazionale prendeva le distanze da un certo mondo, ma Pietro Taricone da Frosinone, curioso di tutto - quando lo intervistavi faceva lui un sacco di domande - non voleva vivere la sua vita da eterno "ex del Grande Fratello".
Il cinema lo ha adottato subito, ha una faccia che piace, lui ci prova e funziona, anche se ha sempre mille dubbi, perché il macho che butta via la maschera si deve confrontare con la vita vera, i ruoli da interpretare, la disciplina del set, i coleghi che all'inizio sono sospettosi ma poi lo adottano. Quando girava Codice rosso, eroico vigile del fuoco, facevano a gara per fargli i complimenti: "generoso", "simpatico", "una persona su cui puoi contare".
In molti restano stupiti quando sul set di Radio West fa innamorare la bellissima Kasia Smutniak, ex modella diventata attrice, ragazza d'acciaio che conquista le copertine di mezzo mondo. Sono una coppia che sfugge ai fotografi, vanno a vivere in campagna, lui ha l'aria felice. Nasce Sophie. Superano una crisi, lui soffre - lo confessa pubblicamente - continua a farsi domande, sulla vita, sui valori, sulla famiglia "perché non è come una volta, è tutto complicato, la società è cambiata, oggi crescere un figlio è una bella responsabilità". La carriera decolla - fiction, film d'autore - il guerriero a 35 anni è quasi fiero di sé. Ma la favola non prevede lieto fine.

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